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martedì 21 ottobre 2008

Antonio Vivaldi



Antonio Vivaldi nacque a Venezia il 4 marzo del 1678, era un venerdi funestato da un terremoto che colpí la laguna. Alla nascita presentava problemi di salute, forse asma bronchiale, tant´é che ricevette sul momento un battesimo provvisorio poiché si temeva il peggio. I suoi genitori, di cui fu il primogenito, erano Giovanni Battista Vivaldi, figlio di un sarto bresciano che si era trasferito nel 1666 a Venezia e Camilla Calicchio, figlia di un sarto di Pomarico, in provincia di Matera, che esercitava da qualche anno a Venezia. Si sposarono nel 1676 ed ebbero altri otto figli di cui due morti in tenera età, nessuno oltre ad Antonio intraprese la carriera di musicista. Il padre di Antonio Vivaldi inizió a lavorare come barbiere ma ben presto la sua passione per la musica ebbe il sopravvento ed accettó un contratto come violinista della Basilica di San Marco che all´epoca funzionava come Cappella privata del Doge. Antonio Vivaldi imparó a suonare il violino da suo padre, che fu sempre presente nella sua vita essendo morto 5 anni prima del figlio, dimostrando ben presto il suo notevole talento. Fu ammesso sin da piccolo a frequentare i musicisti della Basilica di San Marco e questo ebbe notevole influenza sul suo sviluppo. Antonio Vivaldi fu avviato dalla famiglia alla carriera ecclesiastica e nel 1703 fu ordinato sacerdote. L´anno successivo ottenne la dispensa dal celebrare messa a causa dell´asma che lo tormentava sin dalla nascita. Per la sua capigliatura fu spesso denominato "Il prete rosso".


Nel settembre del 1703 fu assunto come maestro di violino dal Pio Ospedale della Pietà. Fondato nel 1346 era un istituto religioso dove trovano assistenza gli orfani, bambini di famiglie molto povere, bambini malati. Ai ragazzi veniva insegnato un mestiere e lasciavano l'istituto all'età di 15 anni, mentre alle ragazze veniva impartita un'educazione musicale e quelle dotate di maggior talento diventavano membri dell'ospedale. Antonio Vivaldi scrisse per loro numerosi concerti, cantate e lavori sacri. Charles de Brosses, un cronista appassionato di musica, scrisse: « La musica eccezionale è quella degli Ospedali dove le "putte" cantano come gli angeli e suonano il violino, l'organo, l'oboe, il violoncello, il fagotto; insomma non c'è strumento che le spaventi. » Lo stesso Rousseau lasció una testimonianza di ammirazione dopo aver assistito ad un concerto durante un viaggio a Venezia. Nonostante i suoi crescenti impegni, Vivaldi resterá sempre legato al Pio Ospedale della Pietá.


La fama di Vivaldi cresceva ed oltrepassava i confini veneziani ed italiani, fu assunto quale maestro di cappella da camera alla corte del principe Filippo di Assia-Darmstadt, governatore di Mantova, dove rimase per tre anni a cavallo del 1720. Successivamente fu a Milano ed a Roma invitato dal Papa Benedetto XIII. Questi furono gli anni in cui compose le "Quattro Stagioni" la sua opera piú famosa che fu una sorta di rivoluzione in campo musicale. La sua musica ebbe infatti un notevole influsso sullo stile di diversi compositori, tra questi il più noto fu Johann Sebastian Bach il quale trascrisse ben 9 concerti di Vivaldi adattandoli a strumenti diversi da quelli per i quali erano stati scritti. Nel 1728 Vivaldi incontró a Trieste l´imperatore Carlo VI a cui aveva dedicato un´opera intitolata "La cetra". L´Imperatore, ammiratore entusiasta della musica vivaldiana, scriverá in seguito di aver parlato di piú con Antonio Vivaldi durante l´incontro a Trieste che in due anni con i suoi ministri. Gli conferì il titolo di cavaliere, una medaglia d'oro e un invito a recarsi a Vienna, Vivaldi, da parte sua, regaló all'imperatore una copia del manoscritto de "La cetra". Purtroppo la musica di Vivaldi cominció a non avere piú successo a Venezia e nello Stato della Chiesa, addirittura il cardinale di Ferrara decise di proibire per pubblica immoralità l´esecuzione delle sue opere annullando la stagione giá programmata. Vivaldi si ricordó a quel punto dell´invito dell´imperatore e deluso dall´Italia si recó a Vienna dove arrivó nell´ottobre del 1740. Qui purtroppo le cose non migliorarono, Carlo VI morí poco dopo e scoppió la guerra di successione austriaca (1740-48) che costrinse l´erede al trono, Maria Teresa d´Austria, a rifugiarsi in Ungheria. In questa situazione, senza la protezione della casa d´Austria, Vivaldi restó senza lavoro e con pochi mezzi di sostentamento. Decise di non ritornare a Venezia ma di restare a Vienna. Morí la notte tra il 27 ed il 28 luglio del 1741. Il 28 luglio venne sepolto in una fossa comune. Anche la sua musica cadde nell´oblio fin quasi alla metá del XX secolo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A chiunque fosse interessato ad avere maggiori informazioni sul fondo musicale contenente i manoscritti con le musiche scritte per le putte dell’Ospedale della Pietà si rinvia al seguente link:
http://fondocorrer.wordpress.com/
cordiali saluti

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