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martedì 14 ottobre 2008

Minoranze linguistiche: l'Occitano


L'Occitano 0 lingua d'oc o linguadoca è una lingua romanza parlata in una vasta regione che comprende il sud della Francia oltre ad alcune zone dell'Italia e della Spagna. La lingua d'Oc (il termine oc in occitano significa "si") ebbe il suo massimo splendore nel medioevo con l'affermarsi della cosiddetta lirica trobadorica (o dei trovatori) nata in Provenza nell'XI secolo. I Trovatori (termine che deriva da Guglielmo IX d'Aquitania, detto il Trovatore (1071-1127) a cui si attribuisce l'invenzione della lirica trobadorica), si diffusero in tutte le corti europei e furono dei pionieri nell'uso della lingua volgare nella poesia. La base della poesia trobadorica è l'ideale dell'amor cortese («fin amor» in occitano), il cui concetto base è la mezura, cioè la "misura", la distanza tra fuoco passionale e signorilità dei modi nel corteggiamento. La poesia trobadorica ebbe in Italia influenza sul nascente genere letterario del "Dolce stil novo". Fu Dante Alighieri ad usare il criterio di individuazione delle lingue in base alle particelle affermative, lingua d'oc per la lingua occitana, lingua d'oil (precursore del "oui" francese) per la lingua francese e lingua del si per quella italiana. L'uso dell'occitano conobbe nuovo impulso nel 1800 grazie al Felibrige, movimento poetico avignonese, che ebbe in Frédéric Mistral, premio Nobel per la letteratura nel 1904, uno dei suoi massimi rappresentanti.


Attualmente l'occitano è parlato da circa due milioni di persone distribuite tra Francia, Italia e la Val d'Aran in Catalogna (Spagna). La linguadoca in Italia è parlata in alcune zone del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta. A questi si aggiungono i parlanti del comune di Guardia Piemontese in Calabria, nella provincia di Cosenza. La comunità calabrese si formò da un'antica comunità di valdesi che lì si rifugiarono a causa delle persecuzioni religiose.

L'occitano è riconosciuto come lingua minoritaria dallo Stato Italiano ed è tutelato dalle leggi regionali del Piemonte e della Calabria.


Oggi esistono diverse associazioni culturali, come l'associazione La Valaddo, che operano per la promozione della lingua e della cultura occitana. La compagnia di danza Tèto Aut da oltre vent'anni promuove la diffusione dei balli occitani, quali la courenta e il balèt. La massima manifestazione per la danza e la musica occitana è il Baìo, una festa profana per soli uomini che si tiene in Val Varaita (nel cuneese) ogni 5 anni e che prende il nome dalle Badie medievali, le congregazioni maschili deputate all'organizzazione delle manifestazioni. La varietà delle parlate occitane, rende impossibile l'individuazione di una lingua standard impedendone praticamente l'uso nell'amministrazione pubblica. Esistono casi di denominazione bilingue nella toponomastica locale.
Foto: Abiti da sposa di Guardia Piemontese (Cs)

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