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venerdì 12 settembre 2008

La vita di Dante Alighieri


Dante Alighieri nacque a Firenze il 5 giugno 1265 in una famiglia della piccola nobiltà cittadina. I suoi genitori erano Alighieri II degli Alighieri e Bella degli Abati. Intraprese studi di vario genere ed in particolare quelli di retorica sotto la direzione di Brunetto Latini, suo unico e grande maestro. Fu amico dei poeti dello Stilnovo tra cui spicca Guido Cavalcanti.

Fin da giovanetto conobbe Beatrice, la sua musa ispiratrice il cui ricordo lo accompagnerà in tutta la sua vita e che lui rese immortale. Il padre però lo aveva destinato in sposo a Gemma di Manetto Donati da cui ebbe 4 figli. Beatrice invece andò in sposa a Simonde de' Bardi. Quando Beatrice, nel 1290, morì, il Poeta cadde in uno stato di profonda prostrazione e crisi religiosa dalla quale uscì dedicandosi agli studi ed all'attività politica iscrivendosi alla corporazione dei medici e degli speziali.

A Firenze governavano i Guelfi, vale a dire i sostenitori del Papa. Questi a loro volta erano divisi tra guelfi neri e guelfi bianchi, i primi dipendevano in tutto dal Papa i secondi sostenevano una maggior indipendenza della loro azione politica. Dante era un guelfo bianco.

Nel 1300, Dante fu eletto Priore di Firenze, la maggior carica politica di allora. L'anno successivo fu inviato a Roma per tentare di calmare l'ira del Papa contro i guelfi bianchi. Mentre era in viaggio, il Papa inviò a Firenze Carlo di Valois, fratello del re di Francia, con l'intenzione di eliminare i guelfi bianchi e consegnare il potere ai guelfi neri. Così avvenne. Dante fu condannato in primis a due anni di esilio e successivamente, per non essersi presentato al processo, fu condannato al rogo.
Dante non ritornerà mai più nell'amata Firenze. L'esilio fu un duro colpo per il Poeta ma, allo stesso tempo, essere fuori dalle passioni politiche, gli permise di vedere con occhio diverso gli avvenimenti dandogli un forte stimolo per la sua produzione letteraria e poetica. Dante vide nitidamente gli odi, gli egoismi, la corruzione che imperava e descrisse tutto questo nelle sue opere, prima fra tutte la Comedia iniziata probabilmente nel 1307. La venuta in Italia dell'Imperatore Arrigo VII, nel 1310, dà a Dante l'ultima illusione di poter rientrare a Firenze ma la repentina morte dell'Imperatore, nel 1313, cancella definitivamente ogni speranza. Dopo tanto peregrinare per le corti del nord Italia, la morte lo coglie a Ravenna nella notte fra il 13 ed il 14 settembre del 1321, ospite di Guido da Polenta. Dante è sepolto a Ravenna.


Foto: il famoso ritratto di Dante eseguito dal Botticelli.

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