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sabato 6 settembre 2008

La cassata siciliana


La cassata siciliana è una torta tradizionale a base di ricotta zuccherata, pan di Spagna, pasta reale, frutta candita e glassa di zucchero. Ingredienti aggiuntivi, quali pistacchi, pinoli, cioccolato, cannella, maraschino, si possono trovare nelle diverse varianti presenti nell'isola siciliana.

Anche l'aspetto esteriore può variare da una povera decorazione di glassa e frutta candita fino a decorazioni molto più scenografiche e multicolori.

Una variante molto diffusa in tutta Italia è costituida dai cosiddetti "cassatelli di Sant'Agata", tipici di Catania, vengono preparati in occasione della festa patronale di Sant'Agata e sono fatti con pan di Spagna imbevuto di liquore, farcito con crema e ricoperto con glassa bianca su cui viene posta una ciliegia. Essi vogliono rappresentare una mammella con riferimento alla storia della Santa a cui furono asportate le mammelle prima del martirio.

La storia della cassata è antica ed ognuna delle dominazioni straniere della Sicilia ha contribuito ad aggiungere un nuovo ingrediente, una nuova variante.

Il suo nome sembra derivare dal termine arabo qasat (bacinella) o per altri dal latino caseum (formaggio).

Gli arabi (in Sicilia tra il IX e l'XI sec. d.C.) portarono in Sicilia il limone, la canna da zucchero, il cedro, l'arancia amara e la mandorla. Questi ingredienti, assieme alla ricotta che si produceva nell'isola da tempi preistorici, dettero vita ad una prima versione della cassata, costituita da un involucro di pasta frolla che veniva farcito di pasta frolla e poi infornato.

Durante la dominazione normanna (dall'anno 1061 all'anno 1194), nel convento della Martorana fu creata la pasta reale fatta con mandorle, zucchero ed estratti di erbe che davano la colorazione verde.

Successivamente, durante la dominazione spagnola (dall'anno 1516 all'anno 1713), fu introdotto in Sicilia il pan di spagna mentre risale all'epoca barocca l'introduzione dei canditi.

A questo punto ci furono tutti gli ingredienti che ritroviamo oggi nella cassata siciliana.

Inizialmente il dolce era tipico del periodo pasquale e la sua preparazione era riservata alle monache.

Un proverbio siciliano dice "E' stolto colui che, la mattina di Pasqua, non mangia la cassata".

Nel sec. XVI durante un sinodo dei vescovi siciliani fu affermato che "durante il periodo pasquale non si può rinunciare alla cassata", quasi un atto di fede!

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