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giovedì 27 marzo 2008

Principe Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi





Il Principe Antonio Focas Flavio Angelo Ducas Comneno De Curtis Di Bisanzio Gagliardi più noto come Totò, nacque a Napoli il 15 febbraio 1898 al secondo piano del civico 109 di via Santa Maria Antesecula nel famoso quartiere Sanità. Alla nascita il suo nome era Antonio Vincenzo Stefano Clemente, la madre si chiamava Anna Clemente, e solo successivamente, nel 1933, fu adottato, in cambio di una rendita, dal Marchese Focas mentre il suo padre naturale, il Marchese Giuseppe De Curtis, lo riconobbe legalmente nel 1937. Successivamente, nel 1945, il Tribunale di Napoli gli permise di aggiungere vari cognomi e di fregiarsi di vari titoli nobiliari tra cui, Altezza imperiale, Principe di Costantinopoli, cavaliere del Sacro Romano Impero ecc. ecc. Per tutti è stato e resterà sempre Totò, Principe della risata. Nella sua lunga carriera ha interpretato 97 film affiancati da una intensa attività teatrale che ha spaziato nei più disparati generi con oltre 50 titoli. Personaggio eclettico, è stato autore di canzoni, tra cui la memorabile Malafemmena e poesie, 'A livella su tutte. Maltrattato in vita dalla critica, la sua rivalutazione è cominciata subito dopo la sua morte. Totò era una fonte inesauribile di battute, si racconta che i suoi film, per i tempi ristretti in cui erano girati, non avevano mai una trama ben definita ma solo una sorta di canovaccio su cui Totò improvvisava, in questo modo sono nate le sue scene più famose. Innumerevoli i suoi detti che vengono ripetuti ancora oggi, "signori si nasce ed io modestamente lo nacqui" "vota antonio, vota antonio" ecc. ecc. Tra i suoi partner, Nino Taranto, indimenticabile è la vendita della fontana di Trevi nel film Totòtruffa, ed il grande Peppino De Filippo, come non ricordare la lettera del film "Totò Peppino e la malafemmina". In una intervista televisiva a Lello Bersani, Totò ricordava il suo grande amore per Napoli ed i napoletani e confessò che spesso partiva da Roma con il suo autista poco dopo la mezzanotte, per evitare il clamore della gente, ed andava a Napoli per rivedere la sua città ed i luoghi della sua nascita e della prima giovinezza. Qualcuno ha ricordato che durante le visite al rione Sanità, era solito infilare mazzette di banconote sotto le porte dei tanti poveri che abitavano in quelle vie. Totò, ormai cieco, morì a Roma improvvisamente il 15 aprile del 1967,durante la notte, stroncato da una serie di infarti. Il funerale fu celebrato il 17 aprile a Napoli tra ali di folla accorse a rendere omaggio al loro celebre concittadino, l'orazione funebre fu tenuta da Nino Taranto, il suo amico Peppino non potè partecipare ed inviò un commosso telegramma da Salsomaggiore. E' sepolto nella tomba di famiglia nel Cimitero di Santa Maria del pianto. Il 22 maggio un guappo del Rione Sanità volle celebrare un nuovo funerale e nonostante la bara fosse vuota c'era una uguale folla di persone che piangevano ed acclamavano il grande Totò.

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