La Sindone è un lenzuolo di lino sul quale è impressa la figura del cadavere di un uomo torturato e crocifisso. E' custodita nel Duomo di Torino e misura cm 437 in lunghezza e cm 111 in larghezza. La straordinaria caratteristica dell'impronta sulla Sindone, che sulla lastra impressionata dimostrò di comportarsi in modo simile ad un negativo fotografico, sollevò molti dubbi sull'ipotesi di un falso medievale, sostenuto da alcuni storici, e nello stesso tempo attrasse gli scienziati per capire quale potesse essere l'origine di un così particolare fenomeno. La morte dell'Uomo della Sindone è avvenuta certamente in seguito ad una serie di torture ed al supplizio della croce, come dimostrano con evidenza le ferite lasciate dai chiodi nei polsi e nei piedi. L'insieme di questi segni rimanda in modo assai preciso alle modalità descritte nei Vangeli per l'esecuzione di Gesù Cristo. A livello delle impronte che appaiono essere state lasciate da coaguli di sangue, si è effettivamente potuta dimostrare la presenza di sangue umano del gruppo AB. Sulla Sindone sono inoltre state scoperte tracce di aloe e mirra, e sono stati individuati dei granuli di polline che sono compatibili con una provenienza medio-orientale della Sindone. Le prime testimonianze documentarie relative alla Sindone di Torino risalgono alla metà del XIV secolo, quando Geoffroy de Charny, celebrato generale francese e uomo di profonda fede, depose il Lenzuolo nella chiesa da lui fondata nel 1353 nel suo feudo di Lirey nello Champagne. Nella prima metà del ‘400, a causa dell’acuirsi della Guerra dei cento anni, Marguerite de Charny ritirò la Sindone dalla chiesa di Lirey (1418) e la condusse con sé attraverso l’Europa, fino a quando trovò accoglienza presso la corte dei duchi di Savoia, alla quale erano stati legati sia suo padre che il suo secondo marito, Umbert de La Roche. Fu quindi nel 1453 che avvenne il trasferimento della Sindone ai Savoia, nell’ambito di una serie di atti giuridici intercorsi tra il duca Ludovico e Marguerite Inizialmente la Sindone fu custodita a Chambéry, allora capitale del ducato dei Savoia ed il 14 settembre 1578, Emanuele Filiberto trasferì definitivamente la Sindone a Torino. Il Lenzuolo giunse in città il 14 settembre 1578 tra le salve dei cannoni, in un'atmosfera di grande solennità. Nel 2000 si è svolta l'ultima ostensione della Sindone. Il Lenzuolo fu esposto nel Duomo di Torino, dietro l'altare, per alcune settimane, e visitato da un grandissimo numero di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Nelle foto: L'intero lenzuolo - Particolare del volto dell'uomo della Sindone
L'Italia è chiamata Penisola per la sua natura geografica, Stivale per la sua caratteristica forma, Belpaese per il suo clima e le sue bellezze naturali ed artistiche.
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