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mercoledì 18 marzo 2009

Il Sudario di Oviedo e la Sindone


Il Sudario di Oviedo è una reliquia della Chiesa cattolica costituita da un telo di lino delle dimensioni di 86x53 cm, conservato nella cattedrale di Oviedo in Spagna. Secondo la tradizione sarebbe stato usato per avvolgere il capo di Gesù dopo la sua morte.

Nel Vangelo secondo Giovanni si legge: «Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, era piegato in un luogo a parte» (Gv 20, 6-7).

Gli scienziati hanno accer­tato che il Sudario era stato posto sul viso di un defunto di sesso maschi­le. Il panno non era stato avvolto intera­mente attorno alla testa perché la guancia destra era quasi appoggia­ta sulla spalla destra, il che lascia supporre che il corpo fosse ancora sulla croce. Vi è poi una quadruplice serie di macchie (ovvero macchie speculari su entrambi i lati del panno ripiega­to) composte da una parte di sangue e da sei parti di liquido edematico polmonare, una sostanza che si accumula nei polmoni quando una persona crocefissa muore di asfissia e che, se il corpo viene mosso o scos­so, può fuoriuscire dalle narici. Alcune macchie risultano essere sovrapposte ad altre, i cui margini restano chiaramente individuabili, a significare che la prima macchia era già asciutta quando si è formata quella successiva. Alcune di queste macchie sono a forma di dita, chiaramente disposte nella parte attorno alla bocca e al naso. Sono state individuate sei posizioni diverse di varie dita di mano sinistra, probabilmente deter­minati da qualcuno che stava cer­cando di arrestare il flusso di sangue dal naso dopo che il panno era stato avvolto sulla testa della vittima. La disposizione e la successione delle macchie suggeriscono una probabile cronologia dei fatti.
Il cadavere deve essere rimasto sulla croce per circa un'ora dopo la morte, con il braccio destro piegato in alto e la testa incli­nata in avanti riversa sulla destra. Il corpo, con il capo ancora piegato verso destra, è poi stato spostato e adagiato in posizione orizzontale sul fianco destro per circa 45 minuti. Quindi è stato spostato di nuovo, mentre qualcuno (l'apostolo Giovan­ni?) cercava di arginare con la mano il flusso di liquido che fuoriusciva dal naso. Infine è stato disteso supino. Oltre alle macchie di liquido ede­matico ve ne sono di altri tipi, tra cui puntini di sangue causati da piccoli corpi appuntiti, che si ritengono essere stati spine.

Il Sudario e la Sindone:

La comparazione del Sudario di Oviedo con la Sindone di Torino è di grande interesse perchè da essa potrebbe scaturire la prova della autenticità di entrambe le reliquie.

Innanzitutto il sangue risulta essere di gruppo AB in entrambi i casi.

Anche la lunghezza del naso corrisponde in entrambi i teli.
La datazione con il metodo del carbonio 14, attribuisc ai due teli epoche diverse. Sappiamo che numerose polemiche sono derivate dalle indagini fatte con tale metodologia poichè, secondo alcuni, non darebbe la giusta datazione su reperti del genere.

A differenza della Sindone che mostra la famosa immagine acheropita (cioè non dipinta da mano umana ma di origine miracolosa), sul Sudario di Oviedo non troviamo niente di simile ma solo macchie di sangue e dettagli che sono il frutto di un normale contatto fisico tra il telo ed il capo di un uomo.

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