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martedì 3 giugno 2008

Giuseppe Verdi, un Genio simbolo dell'unità d'Italia





Nato a Roncole di Busseto (Parma), il 10 ottobre 1813 da Carlo, un oste, e da Luigia Uttini di professione filatrice, Giuseppe Verdi manifestò precocemente il suo talento musicale. La sua formazione culturale avvenne soprattutto attraverso la frequentazione della Biblioteca della Scuola dei Gesuiti a Busseto. Grazie alla sua voglia di imparare, il giovane Verdi fu preso a ben volere dall'organista della chiesa di Roncole, Baistrocchi il quale lo iniziò allo studio della musica. Successivamente, Antonio Barezzi, direttore della locale filarmonica, conquistato dal talento del giovane Verdi, divenne il suo benefattore aiutandolo a proseguire negli studi. Dopo le esperienze locali, Verdi si trasferì a Milano dove la sua formazione si completò. Non fu ammesso al Conservatorio milanese, a causa del superamento dei limiti di età, per cui si affidò alle lezioni private di Vincenzo Lavigna, clavicembalista del teatro Alla Scala nonchè professore di solfeggio presso lo stesso conservatorio.


La prima sua opera, nata come Rocester (1837), frutto di lunga elaborazione, e poi trasformata in Oberto, conte di San Bonifacio, venne rappresentata alla Scala il 17 novembre 1839, con esito soddisfacente. Bartolomeo Merelli, impresario della Scala, gli offerse un contratto per altre due partiture: Un giorno di regno (Il finto Stanislao), opera buffa, ebbe una sola rappresentazione (5 settembre 1840), e solo con il Nabucco, la cui prima ebbe luogo il 9 marzo 1842, il talento verdiano si rivelò appieno. A trentaquattro anni il compositore ha ormai raggiunto una fama internazionale; le sue opere si rappresentano in tutti i teatri del mondo.


Nel 1836, Verdi aveva sposato Margherita Barezzi figlia del suo benefattore da cui ebbe due figli che scomparvero in tenerissima età, Virginia e Icilio Romano. Qualche anno più tardi, il 20 giugno 1840, perse anche la moglie, colpita da un male incurabile. Successivamente sposerà Giuseppina Strepponi, una cantante lirica che gli sarà accanto per tutta la vita.


Giuseppe Verdi fu attento e partecipe alle vicende politiche del suo tempo, era un patriota e credeva fermamente nell'unità d'Italia appoggiando la politica di Cavour, primo ministro dei Savoia.


Durante i moti risorgimentali che portarono alla creazione dello Stato italiano, i patrioti scrivevano sui muri "W Verdi" usando il nome del maestro come acronimo di "W Vittorio Emanuele Re D'Italia".


Verdi, era stato eletto deputato nel primo Parlamento italiano e su richiesta di Cavour aveva composto l'Inno delle nazioni per l'inaugurazione dell'Esposizione universale di Londra del 1862, vide con crescente preoccupazione l'assenza di un sentimento di appartenenza nella nazione appena creata; e non cessò mai nelle sue opere di additare modelli nei quali riconoscere un patrimonio culturale comune. Nel 1874 fu nominto Senatore a vita.


Per i musicisti anziani Verdi dà vita in Milano ad una casa di riposo, esistente ancora oggi, che egli definirà "l'opera mia più bella".


Verdi morì a Milano il 27 gennaio del 1901, aveva 87 anni. Era solito, da tempo, trascorrere l'inverno nella città lombarda, fu colto da un malore e spirò dopo sei giorni di agonia. Lasciò precise istruzioni per i suoi funerali che volle semplici: si sarebbero dovuti svolgere all'alba, o al tramonto, in silenzio, senza sfarzo né musica. Le ultime volontà del compositore vennero rispettate, ma almeno centomila persone seguirono in silenzio il feretro. Nei giorni che precedettero la sua morte, via Broletto e le strade circostanti vennero cosparse di paglia affinché lo scalpitio dei cavalli e il rumore delle carrozze non disturbassero il riposo dell'amato Maestro.


Giuseppe Verdi è sepolto nell'oratorio della casa di riposo per Artisti di Milano che lui stesso aveva fondato, accanto a lui giace la sua seconda moglie morta nel 1897.
La morte di Giuseppe Verdi segna la conclusione di un'era della vita italiana; l'apoteosi del suo funerale coincide invece con l'inizio della parabola crescente della fortuna dell'opera sua, mai come oggi viva ed attuale sulle scene di tutto il mondo.


Alcune Opere di Giuseppe Verdi:


Aida, La Traviata, Nabucodonosor (Nabucco), Ernani, Otello, Falstaff, La Forza del destino, Rigoletto, Il Trovatore, Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Messa da requiem (scritta per onorare la memoria di due illustri italiani, Gioacchino Rossini e Alessandro Manzoni), ecc.ecc.


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