La Basilica del Santo Sepolcro, in ebraico Chnesiat Chever, ovvero Chiesa della Tomba, chiamata anche la chiesa della Resurrezione (Anastasis in greco e Surp Harutyun in armeno) dai cristiani di rito ortodosso, è una Chiesa cristiana che si trova oggi all'interno delle mura della città vecchia di Gerusalemme, al termine della Via Dolorosa, e ingloba sia quella che è ritenuta la collina del Golgota, luogo della crocefissione, sia il sepolcro scavato nella roccia, dove il Nuovo Testamento narra che Gesù fu sepolto. Oggi ha la funzione di sede del patriarca ortodosso di Gerusalemme e dell'arciprete cattolico della Basilica del Santo Sepolcro.
Ogni anno vi si ripete il Miracolo del Fuoco Santo di Gerusalemme.
Ogni anno vi si ripete il Miracolo del Fuoco Santo di Gerusalemme.
Diverse giurisdizioni cooperano, spesso con acrimonia, nell'amministrazione e manutenzione della chiesa e del terreno su cui sorge, in base a un decreto di status quo emanato dalla Porta Sublime (termine utilizzato per indicare il governo dell'impero ottomano) nel 1852, per porre fine ai violenti dissidi locali. Le prime tre, nominate quando i crociati tenevano Gerusalemme, sono la Chiesa ortodossa greca, la Chiesa apostolica armena e la Chiesa cattolica romana. Queste rimangono le principali custodi della chiesa. Nel XIX secolo, la Chiesa ortodossa copta, la Chiesa ortodossa etiope e la Chiesa ortodossa siriaca acquisirono responsabilità inferiori, che comprendono sacrari e altre strutture all'interno e attorno all'edificio. Un accordo regola tempi e luoghi di adorazione per ogni chiesa.
Per secoli, due famiglie musulmane neutrali, incaricate da Saladino, le famiglie Nuseibeh e Joudeh, furono custodi della chiave dell'unica porta.
L'ingresso alla chiesa avviene tramite una singola porta nel transetto sud. La chiave dell'ingresso viene custodita dalla famiglia musulmana Nuseibeh cui ne venne affidata la custodia da Saladino nel 1192 per mantenere la pace tra le varie fazioni cristiane. Dopo periodi di tensione tra la famiglia Nuseibeh e le autorità ottomane, nel XVIII secolo, queste ultime nominarono la famiglia Joudeh per aiutare i Nuseibeh nel loro compito. Oggi la famiglia Joudeh assiste ancora i Nuseibeh portando la chiave della chiesa a un membro della famiglia Nuseibeh che apre e chiude la porta giornalmente.
Foto: Tomba di Cristo ed ingresso alla Basilica del Santo Sepolcro.
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