
La Pietà Rondanini, così chiamata dal nome di uno dei proprietari, è considerata l'ultima opera scolpita da Michelangelo. La scultura raffigura, in uno schema alquanto insolito, Maria e Gesù in piedi, con la Madre in atto di sostenere a fatica il corpo morto del Figlio. La base della scultura è un'ara funeraria romana della fine del I secolo d.C., forse rimaneggiata in età rinascimentale, che reca le effigi dei coniugi Marco Antonio e Giulia Filumena Asclepiade. Michelangelo tornò a più riprese a lavorare intorno al soggetto della Pietà; oltre alla prima, conservata a S. Pietro abbiamo, in ordine di tempo la Pietà di Palestrina poi quella del Duomo di Firenze e in ultimo la Pietà Rondanini.
Nella sua continua ricerca tecnica ed espressiva, il Maestro approfondisce i temi della morte e del dolore collegati al messaggio cristiano della risurrezione del Cristo e della salvezza.
La Pietà Rondanini, attualmente conservata nel Castello Sforzesco di Milano, fu donata da Michelangelo ad Antonio del Francese. Nel 1744 la statua fu acquistata dai marchesi Rondanini, e fu conservata per molto tempo nella biblioteca di palazzo Rondanini a Roma in via del Corso.
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