Una antica tradizione del periodo quaresimale, diffusa soprattutto in centro Italia, è il "sega la vecchia". Tradizione di origine contadina, vedeva un gruppo di attori improvvisati visitare le case dei dintorni inscenando una rappresentazione a carattere burlesco in cui un albero di quercia (rappresentato da una vecchia donna) veniva simbolicamente abbattuto e segato da due dei partecipanti (segantini), fino a risorgere tra canti, balli ed altre manifestazioni di gioia. Anticamente nelle piazze si rappresentava una vecchia tramite un fantoccio che veniva segato tra le urla e gli schiamazzi degli spettatori. Il rituale fu praticato in tutta l'Europa agricola in un periodo che va dal medioevo all'800.
La rappresentazione voleva essere un'allegoria del ritorno alla vita e della rinascita.
La tradizione in Umbria:
I segantini cercano una quercia da segare e si rivolgono a tutte le donne guardandole e trattandole come se fossero piante. L'unica quercia che fa al caso loro è la vecchia che si sono portati. Incominciano allora a segnarla e segarla, proprio come fanno i boscaioli con le piante...A lavoro finito però, alla porta di casa bussa un Vecchio, che cerca la moglie fuggita da casa. Inciampando sulla quercia si accorge che quella è proprio sua moglie. I segantini preoccupati di averla segata gli dicono che la vecchia è malata, e vedendolo preoccupato gli suggeriscono di chiamare il dottore e il farmacista per farla guarire. Alla fine la vecchia guarisce miracolosamente così il vecchio se la può portare di nuovo a casa.
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