BENVENUTI - TERVETULOA - VäLKOMMEN

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giovedì 6 dicembre 2012

6 dicembre, festa nazionale finlandese

Oggi è festa in Finlandia, tutti sentono e festeggiano l'indipendenza conquistata nel lontano 1917. Avremmo tanto da imparare da questo popolo anche in questo campo, noi che siamo italiani solo quando guardiamo la nazionale di calcio in tv!
Stasera ci sarà, come tutti gli anni, un grande ricevimento nella dimora presidenziale; il Presidente Niinisto e la first lady riceveranno personalmente gli ospiti in rappresentanza di tutti i finlandesi.
Il programma sarà trasmesso in tv, ogni anno è il più seguito della tv nazionale.
L'inno nazionale finlandese si chiama "Maamme" (La nostra terra) e fu scritto in svedese (l'altra lingua ufficiale del Paese) da Johan Ludvig Runeberg (1804-1877) nel 1846 e musicato dal compositore tedesco, naturalizzato finlandese,  Fredrik Pacius (1809-1891). Il testo svedese fu poi tradotto in finlandese da Paavo Cajander (1846-1913).
L'inno di Pacius ebbe così tanto successo che fu adottato anche dall' Estonia su testo in estone dal titolo  "Mu isamaa, mu õnn ja rõõm " e successivamente anche dalla regione baltica della Livonia con il titolo "Min izāmō"
Nel 2001 alcuni parlamentari finlandesi, con il pretesto dell'origine straniera dell'autore e poichè è stato adottato anche da altri Paesi,  proposero di cambiare l'inno nazionale sostituendolo con "Finlandia" del musicista finlandese Jean Sibelius. Il Parlamento respinse la proposta sostenendo che lo stesso Sibelius aveva reso omaggio a Pacius inserendo il suo inno in una sua opera.
Cliccando sul link sotto sarà possibile ascoltare l'inno finlandese.
http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=KSlAuPOUew4

venerdì 20 aprile 2012

Arto Paasilinna, paljon onnea!



Arto Paasilinna, uno degli scrittori finlandesi contemporanei più famosi a livello internazionale, è nato a Kittilä, in Lapponia, settant’anni fa, il 20 aprile 1942.

I genitori erano poliziotti, il padre, Vaino Gullstén, cambiò il suo cognome in Paasilinna perchè era arrabbiato con i propri genitori.

Ex boscaiolo, ex giornalista, ex poeta, Paasilinna ha pubblicato una quarantina di opere tradotte in circa 50 lingue, tra cui l'italiano.

I libri di Paasilinna, ambientati in Finlandia, raccontano della vita di tutti i giorni. I suoi strampalati  personaggi sono gente comune, senza storia, finchè non incontrano la penna di questo grande scrittore. Lo stile narrativo è impregnato di un humour dissacrante ed esilarante che non risparmia niente e nessuno, di un surrealismo che strappa sorrisi e coinvolge, invogliando il lettore a riflettere sui massimi sistemi e sui problemi che investono la nostra vita. La Finlandia descritta è quella reale, i posti esistono davvero; la natura è sempre presente nei libri di Paasilinna e traspare evidente l'amore dell'Autore per essa e per la vita all'aria aperta quale solo un nordico, erede di una esperienza millenaria di gente che ha convissuto con una natura forte ed onnipresente, madre e matrigna, può davvero apprezzare. Le novelle di Paasilinna hanno sempre una chiusura “positiva”, buonista, a testimonianza della speranza e dell’amore per la vita.
I libri tradotti in italiano sono:

]L'anno della lepre (ed. orig. Jäniksen vuosi, 1975), Iperborea

Il bosco delle volpi (ed. orig. Hirtettyjen kettujen metsä, 1983), Iperborea, Guanda

Il mugnaio urlante (ed. orig. Ulvova mylläri, 1981), Iperborea , Guanda

Il figlio del dio del tuono (ed. orig. Ukkosenjumalan poika, 1984), Iperborea

Lo smemorato di Tapiola (ed. orig. Elämä lyhyt, Rytkönen pitkä, 1991), Iperborea

I veleni della dolce Linnea (ed. orig. Suloinen myrkynkeittäjä, 1988), Iperborea

Piccoli suicidi tra amici (ed. orig. Hurmaava joukkoitsemurha, 1990), Iperborea

Il migliore amico dell'orso (ed. orig. Rovasti Huuskosen petomainen miespalvelija, 1995), Iperborea

Prigionieri del Paradiso (ed. orig. Paratiisisaaren vangit, 1974), Iperborea

L'allegra apocalisse (ed. orig. Maailman paras kylä, 1992), Iperborea

Le 10 donne del cavaliere (ed. orig. Kymmenen riivinrautaa, 2001), Iperborea

venerdì 9 marzo 2012

La Carelia



La  Carelia, una delle regioni storiche della Finlandia, si estende dalla costa del mar Bianco fino al golfo di Finlandia.
Il nome in finlandese è Karjala. La parola finlandese "karja" significa "bestiame", per cui letteralmente il termine della regione può essere tradotto come "terra del bestiame". 

Nel XIII secolo, la Carelia non era ancora divisa ed era contesa tra la Repubblica di Novgorod e l'Impero svedese. I careliani erano indicati come alleati di Novgorod già a metà del XII secolo negli annali russi. La "terza crociata svedese" (1293-95), condotta dal maresciallo Torkel Knutsson, ebbe come conseguenza il fatto che le parti occidentali della Carelia caddero sotto il controllo svedese.

Le ostilità continuarono nel 1300 quando la Svezia attaccò alla foce del fiume Neva e costruì una fortezza, dove poi sarebbe stata fondata San Pietroburgo nel 1703. La fortezza fu distrutta l'anno successivo dai novgorodiani. Le battaglie del 1321 e 1322 condussero a negoziati e la pace giunse con il trattato di Nöteborg che per la prima volta definì il confine tra Svezia e Novgorod. La Svezia ottenne la Carelia occidentale con l'Istmo della Carelia con capitale Viipuri; Novgorod ottenne l'Ingria (il popolo ingriano è un parente molto stretto del finlandese), la Carelia di Ladoga e la Carelia orientale.

Gran parte della Carelia finlandese fu ceduta dalla Finlandia all'Unione Sovietica negli anni quaranta dopo la Guerra d'nverno (1939-40). L'espansione sovietica causò un profondo rancore in Finlandia, che perse Viipuri (Vyborg), la seconda città più grande del Paese, il suo cuore industriale lungo il fiume Vuoksi, il Canale Saimaa, che collegava la Finlandia centrale al golfo di Finlandia, l'accesso al lago Ladoga, e rese un ottavo dei suoi cittadini dei profughi senza più speranza di ritornare alle proprie case.


Attualmente in Russia esiste la Repubblica di Carelia,  una Repubblica Autonoma formata nel 1991. L'istmo careliano appartiene all'Oblast di Leningrado. In Finlandia esistono due regioni, la Carelia meridionale e la Carelia settentrionale.

La cultura tradizionale careliana, durante il XIX secolo, fu al centro dell'interesse finlandese, poiché rappresentava una cultura finnica "pura", a differenza di quella della Finlandia meridionale e occidentale che era stata per secoli in contatto con i popoli germanici e la cultura scandinava.

Il Kalevala e l'art nouveau finlandese sono espressioni di questa cultura.
La lingua careliana è strettamente legata al finlandese, e in particolare è vista dai linguisti finlandesi come dialetto del finlandese, anche se la varietà parlata nella Carelia orientale è spesso vista come lingua a sè stante.
















domenica 5 febbraio 2012

Sauli Niinistö è il nuovo Presidente della Finlandia - Sauli Niinistö on Suomen 12. Presidentti


Sauli Niinistö (foto), 63 anni, esponente del partito Kokoomus di centrodestra, ha vinto il ballottaggio delle elezioni per la presidenza della repubblica finlandese, che lo ha visto contrapposto a Pekka Haavisto, 53 anni, esponente del partito dei verdi. 
Sauli Niinistö succede a Tarja Halonen, socialdemocratica, eletta per due mandati consecutivi e non più candidabile per legge.
La percentuale odierna dei votanti è stata del 69% contro il 72,8% del primo turno svoltosi il 22 gennaio scorso. A scrutinio ultimato, Niinistö ha conseguito il 62,6%, pari a 1.802.400 voti, mentre ad Haavisto è andato il 37,4% pari a 1.076.957 voti.
Sauli Niinistö, che si insedierà il prossimo 1° marzo, è il 12° Presidente della Finlandia dall'indipendenza del 1917.
  


giovedì 19 gennaio 2012

Inverno finlandese (1)





giovedì 12 gennaio 2012

Esplanadi (Centro di Helsinki)

mercoledì 21 dicembre 2011

Solstizio d'inverno


La definizione del termine solstizio ovvero "ciascuno dei due momenti dell'anno, corrispondenti a due punti sull'eclittica, in cui il Sole si trova alla massima distanza dall'equatore celeste (circa 23 gradi e mezzo)"  può non essere compresa da tutti. In termini più pratici, si può dire che il solstizio d'estate (21 giugno) è il giorno in cui si hanno più ore di luce durante tutto l'anno. Al contrario il solstizio d'inverno è il giorno in cui le ore di luce sono di meno.
Oggi è il giorno più corto dell'anno ma  allo stesso tempo segna l'inizio di quel periodo in cui la luce torna a crescere annunciando  il ritorno, prossimo, al calore, alla vita.
Il solstizio d'inverno è sempre stato celebrato in Europa e nel nord in particolare. Nelle campagne la festa era associata alla celebrazione del sole e della madre terra che si prepara alla futura semina, riscaldata da primi raggi di sole.
In nord Europa la festa era nota col nome di Yule (da cui deriverà il termine Jul, Natale in lingua svedese, e quindi Joulu, Natale in lingua finlandese), tra i simbolismi della festa di Yule, quello principale era la lotta tra il vecchio Re Agrifoglio ed il giovane Re Quercia, l'uno simbolo dell'oscurità e l'altro della luce, della rinascita. Agrifoglio, ormai vecchio, viene simbolicamente ucciso e sostituito con il giovane Re Quercia che si accinge a governare.
A Yule, i popoli nordici accendevano dei fuochi nei campi per incoraggiare il sole nel suo momento di massima difficoltà. Un ceppo, di quercia o di frassino, veniva portato in casa, deposto nel camino ed acceso con un pezzo del ceppo dell'anno precedente, che era stato tenuto allo scopo e per proteggere la casa, e lasciato bruciare per tutta la notte. 
I bambini andavano di casa in casa per regalare mele speziate ed arance, che tenevano in cesti di rami di pino insieme a dei gambi di grano ricoperti di farina. Le arance e le mele rappresentavano il sole, i rami l'immortalità e il grano simboleggiava il raccolto, la farina il trionfo della luce e della vita.
Altro simbolo di Yule era la ghirlanda, fatta di vischio e rami di abete, che simboleggiava la ruota che gira sempre, la vita che sempre ritorna.





  








sabato 17 dicembre 2011

Tallinn



















martedì 6 dicembre 2011

Oggi si festeggia il 94° anniversario dell'Indipendenza finlandese


Il 6 dicembre 1917, dopo la rvoluzione d'ottobre, la Finlandia dichiarò la propria indipendenza che fu riconosciuta l'anno seguente dalla Russia sovietica di Lenin.
Dal 1807, dopo la pace di Tilsit tra Napoleone e  Alessandro I di Russia, la Finlandia era stata un Granducato sotto l'amministrazione russa.
Dopo la dichiarazione d'indipendenza, in Finlandia scoppiarono disordini a causa della contrapposizione tra Rossi, che speravano di imporre anche in Finlandia l'esperienza bolscevica, ed i Bianci che temevano una riannessione dell'ex Granducato alla Russia sovietica.
I Bianchi, guidati dal generale Carl Gustaf Emil Mannerheim, grazie anche all'intervento della Germania, riuscirono ad avere la meglio sui Rossi.
Il 9 ottobre 1918 venne proclamato il regno di Finlandia, una monarchia costituzionale con a capo il re Väinö I di Finlandia, ovvero Federico Carlo d'Assia-Kassel, cognato dell'imperatore Guglielmo II.
Con la sconfitta della Germania nella prima guerra mondiale e la conseguenza abdicazione dell'imperatore Guglielmo II, anche il regno di Finlandia vede la sua fine con la rinuncia al trono di Federico Carlo il 14 dicembre 1918. Il regno di Finlandia era durato appena due mesi.
Nella primavera del 1919 nacque la Repubblica di Finlandia con Presidente Kaarlo .Juho Ståhlberg (1865-1952).
L'anno successivo, con il trattato di Dorpat, i sovietici riconobbero alla Finlandia il diritto di esistere come nazione indipendente.
Nel 1921 dopo una lunga contesa con la Svezia, la Società delle nazioni assegnò alla Finlandia le isole Åland  abitate da una popolazione di lingua svedese. Solo negli anni trenta infine, a seguito di disordini, venne sancito costituzionalmente il bilinguismo (finlandese e svedese) dello Stato finlandese.


martedì 29 novembre 2011

Sofi Oksanen

Nata a Jyväskylä (a circa 270 km da Helsinki) nel 1977 da mamma estone e papà finlandese, Sofi Oksanen ha pubblicato il suo primo romanzo "Stalinin lehmät" (Le vacche di Stalin) nel 2003 ottenendo da subito un grande successo di pubblico e critica. Nel 2005 ha pubblicato la sua seconda opera "Baby Jane".
L'ultima fatica di Sofi Oksanen è "Puhdistus" (La Purga). Inizialmente opera teatrale, rappresentata nel 2007 al Teatro nazionale di Helsinki con grande successo, è poi diventata un romanzo che  ha venduto oltre 170.000 copie in Finlandia (meno di 6 milioni di abitanti) affermandosi come il best-seller n.1. 
La Purga è la storia di una famiglia estone, dalla seconda guerra mondiale, all'invasione sovietica fino all'indipendenza del 1992. La storia è molto avvincente, l'attenzione del lettore è sempre viva grazie anche ad uno stile narrativo intenso e scorrevole sempre ricco di particolari e scenari che si susseguono fino a definire quella sorta di puzzle i cui pezzi sono le vite dei protagonisti.
Un libro da "gustare" insomma, grazie anche ad una eccellente traduzione in italiano. 
Il romanzo ha vinto tanti premi in Finlandia ed all'estero ed è stato tradotto in 38 lingue.
La Purga è stato pubblicato in italiano nel 2010 da Ugo Guanda Editore.
Foto: Sofi Oksanen
Per saperne di più:

lunedì 14 febbraio 2011

Auguri a tutti gli innamorati

San Valentino


San Valentino fu vescovo e martire cristiano. Nato nel 176 fu convertito al Cristianesimo ed ordinato Vescovo.
Fu martirizzato sotto l'Imperatore Aureliano e morì decapitato nel 273.
E' considerato patrono degli innamorati.
Il corpo del Santo è custodito nella Basilica di San Valentino a Terni.

La festa che si celebra il 14 febbraio fu istituita nel 496 dal papa Gelasio I che decise di sostituire alla festività pagana della fertilità, i cosiddetti lupercalia in quanto dedicati dedicati al dio Luperco, una festa ispirata al messaggio d'amore che San Valentino diffuse durante tutta la sua vita.

giovedì 6 gennaio 2011

Perché l´aeroporto di Helsinki non chiude per neve?


Negli ultimi giorni abbiamo sentito in tv o letto nei giornali dei tanti aeroporti nel mondo bloccati dalla neve. Chi non ha visto le immagini di persone che bivaccavano negli aeroporti non sapendo quando e come avrebbero potuto proseguire il proprio viaggio? Qualcuno di noi sará anche stato coinvolto in una situazione del genere e puó ben dire quanto stress e quanto disagio ci sia dietro tutto questo. Una cosa peró ci colpisce, come mai gli aeroporti dei Paesi scandinavi, dove solitamente nevica di piú che in altri, non hanno registrato chiusure mentre i maggior aeroporti europei, Londra e Francoforte in particolare, nei giorni scorsi, hanno dovuto cancellare centinaia di voli a causa della neve? In  un articolo di dicembre, la BBC ha cercato di spiegare come mai l´aeroporto di Helsinki, dove l´inverno scorso sono caduti ben 188 cm. di neve e nel solo dicembre 2010 ben 65 cm.,  ha chiuso per neve, l´ultima volta, nel 2003 e solo per mezz´ora. L´intervista alla Sig. Kala, portavoce dell´aeroporto di Helsinki-Vantaa, é molto significativa. L´aeroporto di Helsinki gestisce 600 voli al giorno, tra decolli ed atterraggi,  é dotato di 3 piste, di 250 mezzi vari per la rimozione di neve e ghiaccio, é dotato di un ufficio "desk snow" che segue ora per ora l´andamento meteo e stabilisce il numero di persone extra (stagionali) e mezzi necessari perché tutto sia a posto. Ad Helsinki la temperatura puó scendere anche a 25 gradi sotto zero, ma la Sig.ra Kala afferma che la temperatura peggiore per loro é quella attorno allo zero perché nell´aria c´é molta umiditá per cui si forma continuamente ghiaccio e si rende necessario utilizzare spazzole speciali per la sua rimozione o in casi estremi ricorrere a sostanze chimiche. Per fare un paragone, l´aeroporto londinese di Heathrow, che gestisce un numero di voli doppio,  ha 2 piste per cui quando una é chiusa per la rimozione della neve e del ghiaccio, iniziano subito i problemi. Ci pare di capire che maggiori investimenti ed una seria organizzazione del lavoro sono alla base dell´efficienza finlandese. Una ultima considerazione della BBC, l´aeroporto di Heathrow é di proprietá privata a differenza di quello di Helsinki-Vantaa di proprietá dello Stato.

venerdì 31 dicembre 2010

Felice anno 2011 - Iloista vuotta 2011

mercoledì 6 ottobre 2010

Il 1° Regno di Finlandia (1742)

                     Duca Pietro di Holstein-Gottorp futuro zar Pietro III
       
Durante la guerra russo-svedese (1741–1743) la zarina Elisabetta promise ai finlandesi (che erano sudditi del regno di Svezia) che se non si fossero opposti all'utilizzo dei loro territori da parte delle truppe russe, che intendevano così avere una base per poter sferrare la controffensiva contro gli svedesi, avrebbe reso indipendente la Finlandia.
I finlandesi accettarono ed incoraggiati dall'apparente affidabilità dei russi, decisero di chiedere al duca Pietro di Holstein-Gottorp (nipote della stessa zarina) di accettare l'elezione a re di Finlandia.
Nello stesso periodo il riksdag (parlamento svedese) cercava di risolvere il problema creato dalla mancanza di un erede del re Federico I. La soluzione cui pervennero gli svedesi fu quella di offrire la corona allo stesso duca Pietro di Holstein-Gottorp, essendo questi il parente più prossimo del re di Svezia.
I finlandesi ben presto si resero conto che la zarina non aveva nessuna intenzione di rendere indipendente la Finlandia ma al contrario di annetterla ai domini russi. La stessa zarina, essendo senza eredi, adottò il proprio nipote duca Pietro di Holstein-Gottorp, che gli successe al trono come Pietro III, annullando per questo motivo il processo di elezione del duca a re di Finlandia.
A seguito di queste decisioni ci fu una rivolta dei finlandesi contro l'occupazione russa e la Finlandia ritornò sotto il dominio svedese.
Ci resterà fino al 1809 quando passerà sotto il dominio dei russi che creeranno il Granducato di Finlandia.





venerdì 17 settembre 2010

La Cattedrale di Helsinki


(La Cattedrale di Helsinki e statua di Alessandro II)

                                                                     (l'altare)

                                                  
                                                           (panorama da Tuomiokirkko)
La Cattedrale di Helsinki (Helsingin Tuomiokirkko in finlandese) è la più importante chiesa luterana della Finlandia, simbolo della capitale.

Dall’alto di una scalinata domina con le sue facciate bianche e la grande cupola verde la Senaatintori (piazza del Senato) ornata al centro dalla statua dello zar Alessandro II.

Fu progettata in stile neoclassico da Carl Ludwig Engel, architetto di origini tedesche molto attivo in Finlandia ; i lavori cominciarono nel 1830 e si conclusero nel 1851. Alla morte di Engel, nel 1840, i lavori furono seguiti ed ultimati dal suo assistente arch. EB Lohrmann anch’egli di origini tedesche.

La chiesa, ispirata al Pantheon di Parigi, si presenta con una pianta a croce greca caratterizzata dalla massima simmetria. I grandi porticati che si innalzano sui prospetti conferiscono all’edificio un carattere di maestosità esaltato dalla grande cupola centrale. Il cupolone centrale è affiancato da alcune piccole calotte realizzate da Lohrmann, che alterò così il disegno originario.

Dopo l’occupazione russa che portò la capitale da Turku ad Helsinki, fu redatto un nuovo piano urbanistico della città che all’epoca era molto piccola. Il piano, voluto dalo zar Alessandro I, prevedeva, tra l’altro, che si costruissero una chiesa dedicata alla religione ortodossa ed un’altra a quella luterana.

La chiesa fu costruita sotto lo zar Nicola I (fratello di Alessandro I morto improvvisamente nel 1825) ed in suo onore fu chiamata chiesa di San Nicola.

Nel 1917, anno dell’indipendenza, la chiesa fu denominata “Alta chiesa” fino al 1959, anno in cui fu fondata la diocesi di Helsinki di cui divenne la Cattedrale. Ancora oggi nel linguaggio parlato molti finlandesi ricordano la vecchia denominazione di “Alta chiesa”

La cattedrale è visitata ogni anno da almeno 350.000 persone.

mercoledì 8 settembre 2010

Nel 2100 italiani saranno solo 10 mln?

(ANSA) - ROMA, 7 SET - Quanti saranno gli italiani nel 2100? Secondo una ricerca pubblicata dal Wall Street Journal solo 10 mln ma l'Istat ha tesi diverse. In un editoriale, oggi il giornale Usa titola 'Italia riposa in pace' e pubblica la ricerca fatta da un istituto tedesco. Risponde l'Istat: ''Le nostre previsioni arrivano al 2050 e dicono che in quell'anno la popolazione residente in Italia sara' di 61 milioni e 717 mila persone. Al momento e' di circa 60 milioni di persone''.



venerdì 30 luglio 2010

Rischio fulmini durante i temporali estivi

Gli accorgimenti utili per ridurre le possibilità di rimanere vittime di fulmini durante i violenti piovaschi

MILANO - Mai prendere sotto gamba un temporale estivo: nella bella stagione si registra un aumento dei fulmini e il rischio di rimanerne vittima aumenta. L’invito alla prudenza viene da ricercatori americani del National Lightning Safety Team, promotori di una campagna di sensibilizzazione con lo slogan "When thunder roars, go indoors" (quando il tuono muggisce, andate al chiuso).


RISCHI - «Il rischio di essere vittima di un fulmine è fortunatamente molto basso e negli ultimi 30 anni, grazie anche alle campagne di sensibilizzazione, è diminuito il numero di incidenti fatali e non - riferisce Marco Giustini, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità -. In Italia, nello specifico, fino agli anni '70 gli eventi mortali erano una quarantina all’anno. Negli ultimi anni siamo scesi a circa 10 decessi e a una ventina di eventi non fatali, a fronte di un aumento della popolazione. Un buon traguardo, ma è comunque utile mantenere uno stato di allerta e conoscere i comportamenti da mettere in atto per evitare spiacevoli sorprese». Il fenomeno dei fulmini è particolarmente importante nelle regioni tropicali ed equatoriali ma anche l’Italia, per le sue caratteristiche geografiche, è spesso interessata da fulmini. La presenza di catene montuose e il fatto di essere circondata da un mare caldo alimenta infatti l’intensità delle perturbazioni. «Le Regioni dove più spesso di osservano eventi fatali sono la Sardegna, il Trentino e l’Abruzzo - riferisce l’esperto -. I motivi sono diversi e vanno dalla presenza di aree montagnose dove cadono più fulmini alla maggiore diffusione di attività all’aperto come la pastorizia».


CONSEGUENZE - Fortunatamente solo una minoranza delle persone colpite da un fulmine riporta conseguenze così gravi che conducono all’immediato decesso. «Quando il fulmine si scarica direttamente su una persona il decesso è inevitabile, ma nel caso della fulminazione indiretta, ossia causata dalla corrente che si disperde nel terreno circostante al punto d'impatto del fulmine, le conseguenze sono in genere minori, anche se a volte molto gravi - spiega Giustini -. La fulminazione indiretta può comportare ustioni, arresto cardiaco, arresto respiratorio, problemi alla vista a causa del bagliore del fulmine nonché disturbi uditivi per il rumore dovuto al violento spostamento d'aria».


RACCOMANDAZIONI - Ormai quasi tutti sanno che quando c’è un forte temporale con lampi e fulmini la prima cosa da fare è cercare rifugio al chiuso ed evitare di mettersi sotto gli alberi. Ma gli accorgimenti utili non si fermano qui come ricorda Giustini: «Se si è all'aperto, senza ripari nelle immediate vicinanze, evitare di stare in piedi con le gambe divaricate a causa del rischio di differenze di potenziale elettrico tra i due piedi. È meglio accucciarsi, tenendo i piedi il più uniti possibile e con la testa tra le ginocchia. Ancora se si è in un gruppo di persone, sparpagliarsi per evitare la propagazione dalla scarica tra vicini. Ovviamente non bisogna ripararsi sotto gli alberi isolati, specie se alti. Il bosco fitto è già meno pericoloso, purché si rimanga lontano dai tronchi o dai rami bassi. Un’utile precauzione è anche quella di liberarsi da qualsiasi oggetto metallico (collanine, orologi) e cercare di evitare tutte le strutture metalliche, come per esempio i piloni, tettoie aperte, cabine telefoniche. Se si è al mare, durante un temporale stare distanti dalle barche e dalla spiaggia perché ombrelloni e gli alberi delle imbarcazioni possono attirare un fulmine. Ancora evitare di entrare in contatto con l’acqua o uscire subito se si sta facendo il bagno. Se si ha la possibilità di rifugiarsi in macchina, chiudere bene i finestrini ed evitare di toccare le portiere del veicolo. Infine tenere presente che le persone colpite da fulmine non sono cariche elettricamente e dunque non si rischia nulla a prestare loro soccorso. Al contrario un soccorso immediato può risultare determinante per salvare la vita».

Dal Corriere della Sera: http://www.corriere.it/salute/speciali/2010/salute-estate/notizie/temporali-estivi-sparvoli_42489738-94da-11df-91c3-00144f02aabe.shtml

giovedì 29 luglio 2010

L'università italiana - italialainen yliopisto


Cattedre ai parenti, a Torino
il Politecnico vara il voto segreto

Il ministro Gelmini ha promesso (per ora senza atti concreti) una battaglia senza quartiere. La magistratura ha aperto inchieste, rinviato a giudizio rettori e docenti. I tribunali amministrativi hanno azzerato cattedre in mezza Italia, annullato concorsi, ribaltato verdetti. Eppure l’università italiana è rimasta un mondo cristallizzato, impermeabile, dove a Napoli, ad esempio, il 35 per cento dei docenti ha un omonimo (quasi sempre parente) in qualche università della regione e a Roma siamo al 30.

Per non parlare di Messina (40 per cento di parenti), dove il nepotismo è approdato dritto in tribunale: rinviati a giudizio per concussione, abuso d’ufficio, tentata truffa e maltrattamenti 23 persone tra docenti, ricercatori e funzionari più il rettore Franco Tomasello. Lo stesso rettore ordinario di Neurochirurgia, con una moglie impiegata in ateneo, un figlio professore associato a Lettere, una figlia dottoranda in Neuroscienze il cui marito è ricercatore a Scienze politiche ed è a sua volta figlio di due docenti, tra cui la delegata del rettore per la ricerca.

Insomma, il problema esiste ed è una zavorra per un’università già sull’orlo del collasso. A Torino hanno deciso di risolverlo. Il Senato accademico del Politecnico ha appena approvato la proposta del rettore Francesco Profumo di varare un codice etico che renderà quasi impossibile il prosperare di nepotismi e baronie: d’ora in poi tutte le chiamate dei docenti dovranno essere ratificate a scrutinio segreto anziché con la tradizionale alzata di mano. Non solo: nei «casi sensibili», quasi sempre parentele o legami affettivi, prima di passare attraverso il voto segreto dei membri della facoltà, il curriculum del candidato sarà valutato da un giurì di probiviri.

Insomma, per avere una cattedra bisognerà superare almeno due sbarramenti: i «saggi» della facoltà, che esamineranno preventivamente gli aspiranti professori, e le forche caudine del voto segreto, in cui il potere dei baroni si dovrebbe squagliare. «In un momento così delicato vogliamo lanciare un segnale di grande responsabilità», spiega il rettore. «L’università e il Paese hanno bisogno di trasparenza, e di sapere che il merito viene premiato. Le istituzioni devono recuperare credibilità, e così gli atenei, anche se spesso vengono eccessivamente criticati».

Al Politecnico ci sono 81 cattedre da assegnare: 36 professori ordinari e 45 associati. Anche le chiamate sui «casi non sensibili», effettuate dai dipartimenti, dove i rapporti personali sono più stretti, dovranno avvenire con voto segreto, così da essere sottratte alle varie sfere d’influenza. «I giovani e chi vuole intraprendere la carriera universitaria hanno bisogno di fiducia», aggiunge Profumo. «Sarà anche una forma di legittimazione per i «casi sensibili». Io non credo che gli atenei debbano essere off-limits per i parenti di chi già ci lavora. Però è doveroso introdurre forme di tutela e procedure trasparenti. Servirà a dare autorevolezza alle scelte».

Da: La Stampa

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